Italy Edition 2025 – Il Sole 24 Ore

Edizione Europea 2025

Prodotto dalle Watch Your Time Holding che assumono l’intera

responsabilità dei contenuti. Numero speciale del 29 settembre 2025

a cura di System 24, concessionaria di pubblicità del Gruppo Sole 24 Ore.

W AT C H Y O U R T I M E . C O M

LA MECCANICA

DEL TEMPO

Una interpretazione di

Audemars Piguet, Breguet,

Cartier, Chanel, Chopard,

Grand Seiko, Hermès,

Jaeger-LeCoultre, Longines,

Louis Vuitton, Panerai,

Patek Philippe, Rado,

Richard Mille, Rolex,

Tiffany & Co., TAG Heuer,

Van Cleef & Arpels…

Noel Capri

illumina il tempo

Dietro le quinte di un servizio fotografico

One invention at a time

A.-L. Breguet redefined the art

of horology with his inventions.

His pursuit of perfection continues

to inspire those shaping the future.

To celebrate this legacy, Breguet

introduces the new Classique

Souscription 2025, crafted in the

exclusive new Breguet gold.

breguet.com

R O YA L O A K

© LUC BRAQUET

SOMMARIO

Watch Your Time Holding Ltd

2503 Bank of America Tower, 12 Harcourt Road, Central, Hong Kong

contact@watchyourtime.com

Edizione europea 2025, diffusa contemporaneamente in Francia con Le Monde,

in Gran Bretagna con The Daily Telegraph, in Germania con Frankfurter Allgemeine

e in Spagna con La Vanguardia.

Numero speciale a cura de Il Sole 24 Ore System del 29 settembre 2025. Realizzato

da Watch Your Time Holding.

La riproduzione, anche parziale, di ogni materiale pubblicato in Watch Your Time

è rigorosamente proibita. Ogni diritto riservato in Italia e all’estero.

Luc Braquet è un fotografo parigino. Ha lavorato per anni come art director presso

importanti agenzie pubblicitarie prima di decidere di dedicarsi alla sua passione per la

fotografia. Ha lavorato – tra le altre - per le riviste Vogue, Madame Figaro, Tatler UK ed

Elle. Per lui, la fotografia è una costante ricerca di classicità e atemporalità.

Collaboratori watch your time 2025: Modelle Noel Capri e Victor Le Dauphin – Foto-

grafo Luc Braquet – Assistente fotografa Ella Bats – Videomaker Behind The Scene

Ivan Isker – Stylist Fernando Damasceno – Assistant stylist Louise Victor – Hairstylist

Sebastian Bascle – Truccatrice Joana Lafourcade – Produttrice Milana Keller @Mayak

Productions – Crediti Copertina e redazionale Tod’s – Indice Hermès – Pagina 32

(Collezionismo): Miu Miu – Pagina 48 (Sport) Chanel – Pagina 56 (Donna) Louis Vuitton,

Maison Michel – Pagina 66 (Tecnologia) Dior – Auto d’epoca: Aston Martin DB6 Dubonnet

Rosso 1967, Jaguar XK Roadster Bianca 1953, AC Bristol 1958.

IMPRESSUM: Direttore e fondatore Christian Llavall-Ubach – Direttore editoriale

Isabelle Boudringhin, management@watchyourtime.com – Consulente editoriale

Éric Dumatin – Caporedattrice Marie Le Berre – Redazione Arthur Frydman

(Francia), James Gurney (Regno Unito), Paloma Recio (Spagna), Paolo De Vecchi

(Italia), Christophe Roulet (Svizzera), Vincent Daveau (Francia) – Traduzioni Timm

Delfs (tedesco), James Gurney (inglese), Paloma Recio (spagnolo), Paolo De Vecchi

(italiano) – Fotografo Luc Braquet – Composizioni fotografiche di Romin Favre

pagine da 42 a 44, produzione e styling Julie Chanut-Bompard – Progetto grafico

Graphic StudioFunk, Ginevra – Fotolitografia Bombie, Ginevra – Stampato nell’UE.

VAN CLEEF & ARPELS Sweet Alhambra.

Nato nel 1968, il motivo Alhambra è entrato

a far parte della collezione d’orologeria

trent’anni dopo. Da allora, i modelli a forma

di quadrifoglio hanno continuato a reinven-

tarsi “portando fortuna in tutto il mondo”.

In linea con l’estetica Sweet Alhambra,

questo nuovo orologio al quarzo presenta

un quadrante in oro con motivo guilloché

a raggiera, al centro di una cassa in

oro circondata da perle dorate. Questa

creazione, interamente in oro giallo,

è corredata da un cinturino in alligatore blu

Van Cleef & Arpels lucido.

13

BREGUET

17

EDITORIALE

Sua eccellenza la Meccanica

19

JAEGER-LECOULTRE

21

TAG HEUER

23

CHANEL

24

AUDEMARS PIGUET

26

VAN CLEEF & ARPELS

28

CHOPARD

32

COLLECTOR

La meccanica del cuore

38

CARTIER

42

GALLERIA

La meccanica del tempo

45

RICHARD MILLE

46

PANERAI

48

SPORTIVI

La meccanica dello sport

51

TIFFANY & CO.

54

ROLEX

56

FEMMINILI

La meccanica al femminile

59

LOUIS VUITTON

61

PATEK PHILIPPE

63

GRAND SEIKO

64

HERMÈS

66

TECH

La meccanica messa a nudo

69

LONGINES

71

RADO

73

FERDINAND BERTHOUD

75

ZENITH

77

FREDERIQUE CONSTANT

78

HUBLOT

Poetic Complications

Poetic Complications

Lady Jour Nuit

Lady Jour Nuit

Haute Joaillerie, place Vendôme desde 1906

vancleefarpels.com

+34 914 149 303

13

|  WATCH YOUR TIME

FOCUS

F O C U S

Maestro del tempo

GREGORY KISSLING  |  CEO BREGUET

Una serie di eventi di portata mondiale,

accompagnati dal lancio di una collezione

d’anniversario, scandiscono le celebra-

zioni del 250° anniversario di Breguet.

Indossare l’orologio al polso, utilizzare la carica auto-

matica del segnatempo, leggere l’ora al buio con il tatto,

ammirare la rara precisione di un regolatore a tourbi-

llon e di un sistema anti-shock, prenotare l’orologio in

anticipo, godersi il raffinato guilloché del quadrante …

e via di questo passo. Ciò che oggi può sembrare un’ov-

vietà dell’orologeria, rappresentava invece un progresso

straordinario nel contesto del XVIII secolo. Si trattava

di innovazioni importanti dovuti al genio visionario di

un uomo: Abraham-Louis Breguet. “Abbiamo un debito

enorme con lui – spiega Gregory Kissling, Ceo della mai-

son Breguet dall’autunno 2024 – per tutta una serie di

invenzioni che sono ancora oggi attuali. Non a caso è

considerato il padre dell’orologeria moderna, sia dal

punto di vista tecnologico che estetico. In effetti, Breguet

è l’unico marchio regolarmente citato dai nostri colle-

ghi quando parlano di numeri e lancette Breguet, della

spirale Breguet, del tourbillon e così via. E la cosa più

incredibile è che tutte queste innovazioni sono state

progettate pensando al cliente finale”.

Un filo conduttore tutto d’oro

Oggi che Breguet festeggia 250 anni di esistenza

ininterrotta, tocca al marchio stesso onorare questo

formidabile patrimonio. Un bel traguardo! Ma da dove

cominciare?

“La storia di Breguet è così ricca e densa, che abbiamo

pensato - continua Gregory Kissling - a diversi eventi

e lanci di prodotto che si svolgeranno in nove tappe nel

corso del 2025. Ogni tappa è l’occasione per presen-

tare uno o più nuovi orologi basati sulle nostre attuali

collezioni, ma in linea con la storia del marchio. Il tour

mondiale si concluderà al Castello di Versailles”.

Si tratta di un riferimento al rapporto speciale tra Breguet

e Maria Antonietta, regina di Francia, per la quale creò

uno dei segnatempo più eccezionali della storia dell’oro-

logeria. Ma c’è un filo conduttore in questa epopea: l’oro

Breguet. Questa nuova lega brevettata, che combina oro,

argento, rame e palladio per una maggiore resistenza

allo scolorimento e una maggiore stabilità, ha un colore

giallo leggermente rosato, direttamente ispirato all’oro

utilizzato dagli orologiai del XVIII secolo.

Un filo conduttore di tutti i nuovi prodotti presentati

per celebrare questi due secoli e mezzo di storia è l’uso

dell’oro Breguet nel primo orologio dell’anniversario del

marchio, presentato a Parigi lo scorso aprile. Un segna-

tempo destinato a sorprendere. Con questo Classique

Souscription non c’è una profusione di ingranaggi o com-

plicazioni, ma piuttosto un inno all’essenza del tempo.

Caratteristica principale è l’unica lancetta pomme su

un quadrante in smalto grand feu bianco per un’indica-

zione estremamente precisa per questo tipo di orologio.

E soprattutto, il riferimento a un modello proposto da

Abraham-Louis Breguet per sviluppare la propria atti-

vità nel difficile periodo della rivoluzione francese. L’idea

consisteva nell’utilizzare annunci per incoraggiare gli

interessati a pagare un quarto del prezzo dell’orologio

al momento dell’ordine. In un’epoca in cui gli orologi

venivano progettati essenzialmente come pezzi unici,

i 700 Souscriptions che affluirono nell’atelier di Abraham-

Louis Breguet furono una novità assoluta, visto che lo

avrebbero tenuto occupato per 30 anni.

Forte identità visiva

Questo Classique Souscription è stato seguito

dal Tradition Seconde Rétrograde 7035 presentato a

Shanghai, un orologio anch’esso caratterizzato dal

nuovo motivo guilloché, e poi da due nuovi modelli Type

XX presentati a New York, entrambi dotati del movi-

mento ad alta frequenza e con finiture eccezionali. Per

quanto riguarda l’orologio Tradition, ciò che ha attirato

Gregory Kissling fin dall’inizio è stata l’essenza stessa

della collezione Tradition, tanto è vero che ha avuto

modi di dire che “questo punto di vista calato nel cuore

del movimento, offre una lettura diretta della comples-

sità e della raffinatezza che Breguet infonde in ogni suo

orologio. Per me, è qui che risiede il DNA di Breguet:

un’identità visiva forte, immediatamente riconoscibile

e che afferma il suo carattere”. Questo carattere è ulte-

riormente rafforzato dalla combinazione di smalto traslu-

cido su un nuovo motivo guilloché denominato “Quai de

l’Horloge”, in riferimento alla sede dello storico laborato-

rio di Abraham-Louis Breguet a Parigi. Questo carattere

è perfettamente visibile anche sui nuovi orologi Type

XX, che fanno riferimento al primo volo transatlantico

tra Parigi e New York nel 1930. Questa epopea di 37 ore

senza scalo si svolse a bordo di un velivolo Breguet 19,

una piccola meraviglia progettata da un discendente

di Abraham-Louis, amante dell’innovazione. Perfetta

dimostrazione di quanto il genio non conosca limiti. ■

Éric Dumatin

1. BREGUET Tradition Seconde Rétrograde 7035. Parte della

collezione Tradition, che rende omaggio ad A.-L. Breguet attra-

verso una vista dall’alto sul movimento, questo modello presenta

diverse esclusive della maison, tra cui l’oro Breguet, il blu Breguet

e la guilloché “Quai de l’Horloge”, creati per celebrare il 250° anni-

versario della maison. Sul retro si scopre una massa oscillante a

forma di mezzaluna in platino, anch’essa ricca di storia. Questo

Tradition automatico dal diametro di 38 mm sfoggia un piccolo

secondo retrogrado in tutta discrezione, a sinistra del quadrante

delle ore e dei minuti. Edizione limitata a 250 esemplari.

2. BREGUET Classique Souscription 2025. Estremamente essen-

ziale, questo orologio di 40 mm di diametro ispirato al passato

indica solo le ore, con una precisione sorprendente per un modello

di questo tipo. Sul retro, si scopre il motivo “Quai de l’Horloge” guil-

loché sulla cassa in oro Breguet, attorno al nuovo calibro VS00 a

carica manuale, dotato di una notevole riserva di carica di quat-

tro giorni. Sull’imponente ruota dentata di bloccaggio della rica-

rica sono incise le parole utilizzate da A.-L. Breguet per spiegare

il funzionamento del movimento dell’originale Souscription, così

come apparivano all’epoca sul prospetto pubblicitario.

RM 75-01

Skeletonised manual winding tourbillon calibre

65-hour power reserve (± 10%)

Baseplate and bridges in titanium,

5N gold and grey PVD treated

Flying tourbillon with variable-inertia balance

Fast-rotating flying barrel

Case in clear sapphire

Limited edition of 15 pieces

A Racing Machine

On The Wrist

|  WATCH YOUR TIME

17

EDITORIAL

© LUC BRAQUET

É D I T O

Sua eccellenza

la Meccanica

L’

orologeria evoca l’automobile in molti modi:

il suo universo, il suo spirito, le sue presta-

zioni, i suoi veicoli, i suoi motori, le sue varie

epoche. Questo magazine ci porta sulle orme degli oro-

logiai che partecipano alle competizioni o affiancano i

piloti, di coloro che creano strumenti del tempo ispirati

alle auto e, soprattutto, di coloro che perpetuano l’arte

della meccanica.

La splendida meccanica automobilistica, che è tra

le principali fonti di ispirazione per l’alta orologeria,

ci fa da guida.

La meccanica orologiera odierna suscita passioni che

attraversano generazioni e genera comunità di collezio-

nisti e appassionati desiderosi di condividere le proprie

scoperte. Alcuni marchi di settore si rivolgono a loro

direttamente con creazioni in edizione limitata, persino

pezzi unici o riedizioni e reinterpretazioni di modelli

diventati leggendari. E le donne finalmente non sono più

escluse. Non solo scelgono volentieri orologi prevalen-

temente maschili, ma beneficiano anche di un’offerta di

modelli femminili sempre più diversificata, soprattutto in

termini di complicazioni. Da dieci anni, le complicazioni

loro dedicate sono oggetto di una categoria specifica al

GPHG (Gran Premio d’Orologeria di Ginevra).

Nel settore sportivo, i cronografi sono naturalmente

in pole-position. Grazie alla loro capacità di misurare

tempi brevi come gli strumenti di cronometraggio uti-

lizzati nelle competizioni, sono a buon diritto entrati in

mondi in cui la performance è essenziale, in particolare

quello automobilistico. E in questo numero di Watch

Your Time, Noel Capri si mette in viaggio, sotto l’oc-

chio attento dei talentuosi fotografi Luc Braquet e Romin

Favre, per creare un filo conduttore lungo un percorso in

cui i cronografi fanno risaltare i legami che molte mar-

che d’orologeria hanno con l’industria automobilistica,

in particolare con la Formula 1, che quest’anno celebra

il suo 75° anniversario.

Ma ciò che celebriamo soprattutto è l’orologeria come

arte, quell’arte che ha sempre esercitato fin da quando

è uscita dai confini della necessità e dell’utilità. Nella

fascia alta del mercato, l’orologeria è effettivamente

un’arte, la 12° in riferimento all’ora 12 generalmente

visualizzata sui quadranti degli orologi. A riprova di ciò,

il 16 dicembre 2020, la “Abilità nell’Orologeria e nella

Meccanica d’Arte” è iscritta nella Lista Rappresentativa

del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità.

Come forme d’arte, l’orologeria si sta facendo cono-

scere sempre di più e si sta palesando agli occhi di tutti

attraverso un’ampia varietà di produzioni. Più che mai,

si sforza di sedurre e suscitare passioni. Passioni che

avranno un impatto significativo ogni 10 ottobre: a par-

tire da quest’anno, quando il giorno del 10.10, in riferi-

mento alla consueta indicazione delle 10:10 sugli oro-

logi, sarà la Giornata Internazionale dell’Orologeria. ■

Editoriale di Marie Le Berre

E D I T O R I A L E

19

|  WATCH YOUR TIME

FOCUS

F O C U S

Mitico

Quest’anno Jaeger-LeCoultre celebra il

suo iconico Reverso. Un modello che per-

mette alla maison di esprimere la sua arte

in tutti i settori dell’alta orologeria.

Non c’è bisogno di un giubileo per affermare l’eccel-

lenza dell’arte orologiera. Quest’anno Jaeger-LeCoultre

ha scelto di festeggiare dedicando l’intero stand di

Watches and Wonders Ginevra 2025 all’emblematico

Reverso. Questo orologio del 1931, sviluppato apposita-

mente per i giocatori di polo, ha avuto un destino straor-

dinario, grazie anche al suo stile Art Déco senza tempo

e al suo ingegnoso sistema che permette alla cassa di

“ruotare facendo scorrere il suo supporto”. Grazie alle

straordinarie capacità di una manifattura altamente

innovativa e al genio creativo dei suoi “mestieri rari”, il

Reverso si è affermato nel corso dei decenni come l’ar-

chetipo dell’orologio inventivo e tecnico, senza rinun-

ciare in nulla alla sua grande e naturale classe.

Un orologio dalle mille sfaccettature

“Questa celebrazione del Reverso ci offre l’opportu-

nità di raccontare storie”, ha spiegato Jérôme Lambert in

occasione di Watches and Wonders Geneva 2025. Tornato

come Ceo nel 2024, dopo 6 anni alla guida di Richemont

Group di cui anche Jaeger-LeCoultre fa parte, Jérôme

Lambert è un uomo dall’energia contagiosa. “Avere

la possibilità di guidare ancora una volta un marchio

fondato quasi 2 secoli fa, 192 anni per la precisione, è

un’esperienza eccezionale”, ha continuato. Tanto più

che questa formidabile longevità è stata sostenuta da

una rara creatività. Essendo una delle prime manifat-

ture di orologi, Jaeger-LeCoultre ha al suo attivo più di

1.200 creazioni di calibri e circa 400 domande di bre-

vetto. Questa creatività è particolarmente evidente nel

Reverso, “la gamma di orologi che ha visto lo sviluppo più

intenso all’interno delle nostre collezioni”, spiega Jérôme

Lambert. E che è veramente rilevante per il mercato.

Sostenuto da quest’aura, il Reverso trasmette chia-

ramente i messaggi chiave di Jaeger-LeCoultre per il

futuro. Messaggi che rivelano le molteplici sfaccetta-

ture di un orologio camaleontico, il cui fascino funziona

in ogni circostanza. “Il Reverso è in grado di raccontare

la storia delle grandi complicazioni orologiere, come

nel caso – spiega Jérôme Lambert – della ripetizione

minuti del 2025, ma anche in grado di illustrare tutta

la magia dell’alto artigianato, come gli esemplari smal-

tati Shahnameh, ispirati alle miniature persiane del XVI

secolo. Infine, perpetua l’eleganza dello stile Art Déco,

come dimostrano il Tribute Monoface Small Seconds e

il suo nuovo bracciale a maglia milanese. Ogni Reverso

esplora con le proprie caratteristiche le varie dimen-

sioni dell’alta orologeria, grazie al savoir-faire di una

storica manifattura.”

Sono ben 180 i mestieri al lavoro

L’orologio Reverso Tribute Répétition Minutes, pro-

posto in una serie limitata di 30 esemplari, dà la piena

misura delle parole di Jérôme Lambert. Innanzitutto,

riflette la legittimità della maison quando si tratta di

orologi di grande impatto. “La prima creazione di questo

tipo è stata realizzata nel 1870, seguita da un centinaio di

capolavori simili anche prima del 1900”, riferisce Jaeger-

LeCoultre. Per l’occasione, gli orologiai della maison

hanno sviluppato un nuovo movimento, il Calibro 953,

che incorpora 7 brevetti, tra cui innovazioni chiave che

migliorano la qualità del carillon, tra cui speciali mar-

telli e gong, nonché l’eliminazione degli intervalli silen-

ziosi. Dal punto di vista estetico, questo segnatempo

presenta un frontale smaltato con un superbo motivo

a grani d’orzo guilloché a mano, mentre il fondello è

interamente scheletrato e decorato con ponti smus-

sati a mano e un’alternanza di finiture lucide e satinate.

“Questo nuovo modello, che riunisce tutti i 180

mestieri della manifattura di Le Sentier sotto un unico

tetto, celebra non solo la versatilità e l’eterna modernità

del Reverso, ma anche il suo ruolo centrale nella ricerca

dell’innovazione orologiera della maison, sia dal punto di

vista meccanico che estetico” afferma Jaeger-LeCoultre.

In termini di estetica, il fascino del Reverso Tribute

Monoface Small Seconds citato da Jérôme Lambert

non può che essere sottolineato. Con il suo bracciale

“maglia milanese”, la cassa in oro rosa e il quadrante a

grana grossa che riprende il colore del metallo, emana

“un fascino vintage abbinato a una decisa modernità“.

Proprio quello che ci si aspetta da un orologio che si è

affermato nel firmamento dell’orologeria, a più di 90

anni dalla sua nascita. ■ Éric Dumatin

1. JAEGER-LECOULTRE Reverso Tribute Minute Repeater.

Discendente del Reverso Minute Repeater presentato nel 1994, il

primo orologio Jaeger-LeCoultre dotato di un movimento a ripeti-

zione minuti rettangolare, questa creazione di 51,1 x 31 mm integra

il nuovo calibro a carica manuale 953 che beneficia delle ultime

innovazioni della maison e, fatto notevole per una complica-

zione così energivora, di 48 ore di riserva di carica. Se il retro (in

foto) rivela un movimento rifinito a regola d’arte, il lato anteriore

sfoggia un quadrante guilloché a grano d’orzo sotto uno smalto

Grand Feu di un nuovo colore, il blu verde acqua. Edizione limi-

tata a 30 esemplari.

2. JAEGER-LECOULTRE Reverso Tribute Monoface Small

Seconds. Questo elegante Reverso di 45,6 x 27,4 mm, interamente

in oro rosa, cassa e bracciale, mostra l’ora su un quadrante gra-

nato in tinta, animato dal calibro a carica manuale 822. Occorrono

16 metri di filo d’oro per realizzare il bracciale a maglia milanese,

secondo una tecnica nata nel XIII secolo nella città di Milano (da

cui il nome). Il fondello vergine della cassa può essere persona-

lizzato con un motivo inciso o laccato.

JÉRÔME LAMBERT  |  CEO JAEGER-LECOULTRE

|  WATCH YOUR TIME

FOCUS

21

F O C U S

Per i suoi 165 anni, TAG Heuer si regala una

nuova campagna, simbolo dei valori di una

maison basati sulla capacità di superare se

stessa. Come fanno i campioni dello sport.

Da TAG Heuer, lo spirito agonistico è come una

seconda natura. E per dimostrare che questa cultura

aziendale è profondamente radicata, nel suo 165° anni-

versario la Maison segna il grande ritorno sui circuiti di

Formula 1. Nulla di casuale, si potrebbe dire, dato che

TAG Heuer si trova perfettamente a suo agio in questo

universo. Nel 1969 è infatti diventato il primo marchio

di lusso a esporre il proprio logo su una vettura di F1 e,

due anni dopo, ha firmato il primo contratto di sponso-

rizzazione con una scuderia dello stesso sport (e con il

nome niente meno che di Ferrari). È semplice: con 239

vittorie, 613 podi e 15 titoli mondiali piloti, la maison

vanta un palmares davvero impressionante nella com-

petizione regina dell’automobilismo.

Condivisione di valori comuni

“Questi 60 anni di ruolo attivo in F1 - ha dichiarato

all’inizio dell’anno Antoine Pin, Ceo di TAG Heuer - fanno

parte dell’inconscio collettivo. È una cosa ovvia”. Questa

ovvietà è stata sapientemente coltivata da Frédéric

Arnault, predecessore di Antoine Pin alla guida della

maison. Al suo attivo, in particolare, una partnership

storica con Porsche firmata nel 2021, che consolida il

ruolo imprescindibile che TAG Heuer occupa nel mondo

degli sport motoristici. Questa posizione già di per sé

invidiabile è ulteriormente rafforzata dal nuovo status

di Cronometrista Ufficiale della F1, che offre a TAG Heuer

una visibilità estrema. Basti pensare che, con un pubblico

mondiale che ha superato 1,5 miliardi di telespettatori nel

2024, la Formula 1 è uno degli sport più seguiti al mondo.

Ma queste partnership non si basano solo su que-

stioni di visibilità, tutt’altro. Per la maison orologiera, si

tratta anche e soprattutto di valori comuni. “La F1 uti-

lizza la stessa ricetta di successo dell’orologeria, basan-

dosi - ha spiegato Antoine Pin in un’intervista concessa

al sito di orologeria Worldtempus - sull’unione tra uomo

e macchina. Questa combinazione di valori umani e tec-

nologie, al tempo stesso antitetici e armoniosi, è fonte

di successo. Senza dimenticare la dimensione emotiva,

chiaramente valorizzata attraverso la nuova campagna

promozionale di TAG Heuer presentata al salone Watches

& Wonders Geneva 2025”. Intitolata “Designed to Win”,

questa campagna illustra quei momenti di superamento

dei propri limiti che forgiano un’impresa, quella forza

mentale alla base del successo.

Una questione di “design funzionale”

Per dimostrarlo, Antoine Pin ha invitato al Salone di

Ginevra alcuni sportivi d’eccezione come il velocista

Carl Lewis, vincitore di dieci medaglie olimpiche, il due

volte campione del mondo di Formula 1 Mika Häkkinen

e la nuotatrice Summer McIntosh, quattro volte meda-

glia olimpica. Punti in comune: una preparazione milli-

metrica, una volontà di ferro e quell’irrefrenabile desi-

derio di superare i propri limiti. Ogni volta. “Tra sport e

orologeria, le sinergie sono numerose. Dal 1860, la mai-

son - ha commentato Carole Forestier-Kasapi, direttrice

della produzione dei movimenti TAG Heuer - è tra le più

innovative e visionarie del settore. Da TAG Heuer, tutto

ruota attorno al design funzionale, che richiede una

ricerca fondamentale in laboratorio, completata da test

di qualità impeccabili con l’obiettivo di superare i limiti

delle prestazioni, della funzionalità e della durata degli

orologi. Un approccio molto simile a quello degli atleti, in

fin dei conti. Come loro, anche noi siamo costantemente

confrontati con la misurazione del tempo”.

Questo spirito è perfettamente rappresentato dagli

orologi dell’anno. A cominciare dai tre modelli dedicati

alla F1. Come fosse adrenalina da polso, TAG Heuer pre-

senta innanzitutto un cronografo Formula 1 “audace”

e disponibile in cinque versioni, di cui una dedicata al pro-

prio partner Oracle Red Bull Racing. Per la corsa, il punto

di riferimento è il Monaco Split-Seconds Chronograph F1

in ceramica, con il suo calibro ad alta frequenza TH81-00,

che consente il calcolo dei decimi di secondo. Per quanto

riguarda l’innovazione, è il Formula 1 Solargraph a rap-

presentarla con il suo movimento a energia solare, con

un’autonomia di 24 ore dopo un minuto di esposizione

alla luce - 10 mesi dopo 40 ore - alimentato da una bat-

teria con un ciclo di vita di 15 anni. A completamento di

queste serie, TAG Heuer svela una serie di nuovi Carrera,

tra cui un Chronosprint x Porsche Rallye, un Carrera Day-

Date e un Carrera Chronograph da donna. “Un orologio

elegante e prezioso, che offre il vantaggio di essere un

cronografo”, ha sintetizzato Antoine Pin. Al cuore del

target della maison ■ Éric Dumatin

1. TAG HEUER Carrera Day-Date. Per questo 2025 segnato dal

ritorno di TAG Heuer sui circuiti di F1, l’iconico Carrera Day-Date è

stato rivisitato sia dal punto di vista estetico che tecnico. È dispo-

nibile in cinque modelli da 41 mm di diametro, che si differenziano

per materiali, colori e finiture, e ospita l’esclusivo movimento TH31,

sviluppato in collaborazione con AMT, che offre un’impressio-

nante riserva di carica di 80 ore. Interamente in acciaio, con qua-

drante blu spazzolato soleil, gioca la carta dell’eleganza classica.

2. TAG HEUER Formula 1 Solargraph. La Formula 1 torna alla

ribalta con nove audaci modelli da 38 mm di diametro, tre con cin-

turini in acciaio nella collezione attuale e sei con cinturini in cauc-

ciù in edizione limitata, con lanci che seguono il calendario dei Gran

Premi, quello nero e giallo associato al GP del Messico (ottobre).

La collezione si distingue in particolare per l’uso del bio-poliam-

mide - almeno per la lunetta, a volte per l’insieme lunetta-cassa -

e l’integrazione del movimento a energia solare Solargraph.

Cronografi

in pole position

ANTOINE PIN  |  CEO TAG HEUER

L E N N Y K R A V I T Z

Jaeger-LeCoultre Boutique

Milano – Bologna – Firenze - Roma

REVERSO

T H E W AT C H M A K E R

O F W AT C H M A K E R S

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FOCUS

23

F O C U S

Per il 25° anniversario del J12, Chanel veste

il suo orologio emblematico di ceramica

blu opaco. Disponibile in nove referenze,

questo nuovo modello è accompagnato

da una straordinaria “capsule collection”

Chanel Blush e da un Première Galon.

In casa Chanel, nessuna nuova avventura può essere

concepita senza analizzare gli innumerevoli parametri

con tutta la cura a cui il marchio è abituato. Lo stesso

vale per il colore, per la complicazione di un orologio o

per una “capsule collection”. Nulla è lasciato al caso e la

creatività è un vantaggio. Per il 25° anniversario del J12,

un modello considerato da molti la prima icona dell’oro-

logeria del XXI secolo, Chanel propone una nuova palette

di colori in ceramica blu opaco, una tonalità “profonda,

intensa e singolare”, secondo le parole della maison.

Arnaud Chastaingt, Direttore dello Studio di Creazione

Orologiera, aggiunge: “In 25 anni, Chanel ha elevato la

ceramica allo status di materiale prezioso. L’arte della

ceramica è innegabilmente l’eccezionale savoir-faire

dell’orologeria di casa. È un materiale stimolante che,

grazie alla competenza dei nostri ingegneri, apre un vasto

territorio di espressione alla creatività”.

Dopo la ceramica nera dei primi modelli J12 e la

ceramica bianca introdotta tre anni dopo, è arrivato il

momento di questo “blu rigorosamente elegante, un

blu quasi nero o un nero quasi blu”, come ama definirlo

Arnaud Chastaingt. Ma per arrivarci, Chanel non ha certo

saltato alcun passaggio.

“Ci sono voluti 5 anni – spiega Frédéric Grangié,

Presidente di Chanel Horlogerie & Joaillerie – e poiché

disponiamo di tutti gli aspetti della produzione di cera-

mica, abbiamo potuto lavorare in tutta tranquillità”.

Detto questo, il colore blu opaco è il risultato di circa

150 test effettuati con ogni tipo di luce, sia all’interno

che all’esterno, su ben 24 tonalità di blu. “Una vera e

propria gara a distanza”. In definitiva, Chanel propone 9

nuove referenze del suo J12 Bleu in quattro dimensioni,

da 28 a 42 mm, compreso un J12 Bleu Tourbillon Diamant.

“Sono previste altre tonalità nel prossimo futuro, abbiamo

infatti effettuato decine di test – rivela la maison – su

altre ceramiche colorate e sarebbe un peccato non pre-

sentarle un giorno”.

Orologeria libera e ispirata

Nel frattempo, Chanel continua a sfruttare tutto il

suo know-how. L’avventura orologiera è iniziata circa

quarant’anni fa, per la precisione nel 1987, con l’orolo-

gio Première. Da allora, il marchio non ha mai smesso di

innovare, di sorprendere e di superare i codici dell’alta

orologeria procurandosi i mezzi per farlo. Grazie all’ac-

quisizione di capacità produttive, alle collaborazioni con

laboratori rinomati per le complicazioni orologiere, all’ac-

quisizione di partecipazioni in nuove strutture indu-

striali e agli investimenti interni, Chanel è oggi una delle

maison che sanno portare una ventata di freschezza

nell’orologeria, basandola su una rara maestria tecnica

e artistica. La nuova “capsule collection” Chanel Blush

ne è un esempio. Ispirata alla “energia del colore” che

emana dal make-up Chanel, questa collezione com-

prende una serie di orologi che rivelano “tutta la forza

creativa del colore e un’eccezionale maestria artigianale”.

Nel “menu” di questa “capsule”: rosa cipria, sfumature

di rosso, ombretto in rilievo, schizzi di colore casuali,

tutti prodotti in smalto Grand Feu, trasferimenti e tam-

pografia sul quadrante, incastonatura aerea di gemme,

pittura in miniatura e scultura in oro.

“Questa collezione, piena di sorprese, ci porta sulla

strada della Pop Art e della Dripping Art”, spiega Arnaud

Chastaingt.

Questo spirito di innovazione è espresso da Chanel

anche nel suo modello “storico”. In occasione di “Watches

& Wonders Geneva 2025”, la maison ha presentato un

nuovo Première Galon, la cui treccia è uno degli elementi

identificativi più emblematici del guardaroba Chanel e

che sottolinea i contorni, adorna le tasche e i polsini e

struttura la silhouette dei propri abiti.

E per l’occasione, la maison propone tre versioni del

modello con bracciale rigido in treccia ritorta, incasto-

nato o meno. “Con il Première abbiamo lanciato un oro-

logio da donna con tutti i codici Chanel: Place Vendôme,

il cinturino in pelle, la bottiglia N5 – spiega Frédéric

Grangié – e nell’anno dell’anniversario del J12, il modello

Première afferma l’eterna spinta della maison verso un’o-

rologeria ispirata e libera”. ■ Éric Dumatin

1. CHANEL J12 Bleu Tourbillon Diamant. Animato dal Calibro 5,

un movimento meccanico a carica manuale di manifattura Chanel

visibile attraverso un fondello in zaffiro, il più sofisticato dei J12

Bleu in ceramica risplende dello splendore di un diamante esclu-

sivo incastonato sulla gabbia del suo tourbillon volante: un solita-

rio a 65 faccette di circa 0,18 carati. Ruotando, riflette la sua luce

sul quadrante blu, abbinato alla nuova tonalità della ceramica,

e sulla lunetta incastonata con 34 zaffiri blu taglio baguette, per

un totale di circa 4 carati. Il J12 Bleu Tourbillon Diamant, con un

diametro di 38 mm, è limitato a 55 esemplari.

2. CHANEL Première Galon. Con Première Galon, l’iconico

Première reinterpreta uno degli elementi distintivi di Chanel,

il gallone da sartoria. Forma un bracciale rigido che offre all’orolo-

gio un nuovo modo di essere indossato. Per il suo lancio, il Première

Galon al quarzo, che misura 19,7 x 15,2 mm, è realizzato in oro giallo

ed è disponibile in tre versioni, di cui due impreziosite da diamanti:

52 brillanti per la lunetta e 80 per il bracciale del modello presentato.

Icona del XXI° secolo

FRÉDÉRIC GRANGIÉ  |  PRESIDENTE DI CHANEL HORLOGERIE & JOAILLERIE

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FOCUS

24

F O C U S

Audemars Piguet festeggia i suoi 150 anni

di indipendenza, innovazione ed eccel-

lenza orologiera. Un’occasione per la

Manifattura di Le Brassus di presentare

modelli celebrativi all’altezza della sua

eccezionale storia.

Di Éric Dumatin

Recarsi a Le Brassus, nel cuore della Vallée de Joux,

vera e propria immagine da cartolina di questa Svizzera

bucolica e incantevole, permette anche di immergersi in

quella cultura orologiera che ha forgiato la reputazione

di un’attività che non teme confronti a livello interna-

zionale. E chi dice cultura orologiera di Le Brassus pensa

all’onnipresenza di Audemars Piguet, “la più antica mani-

fattura indipendente e familiare di alta orologeria”, aperta

nel 1875 in questo villaggio che allora contava circa 1.500

abitanti. Nel 2025, in occasione del 150° anniversario

della manifattura fondata da Jules-Louis Audemars ed

Edward-Auguste Piguet, non si può che rimanere entu-

siasti della sua eccezionale saga, in particolare quella

degli ultimi due decenni.

AP City a Le Brassus

Se servisse una conferma di questo straordinario svi-

luppo, basta dare un’occhiata al programma di costru-

zioni del marchio. Tutto è iniziato, si potrebbe dire, con il

Musée Atelier, un progetto avviato nel 2012, con la posa

della prima pietra nel 2017 e l’apertura al pubblico tre

anni dopo. Successivamente, è stato realizzato l’Hôtel

des Horlogers, un altro progetto di grande portata adia-

cente alla sede dell’azienda, che è diventato un luogo di

accoglienza privilegiato. Dopo le infrastrutture di rice-

vimento, essenziali per l’esperienza del cliente, è stata

la volta del sito di produzione Audemars Piguet e di

conoscerne il programma altrettanto ambizioso. “Ogni

iniziativa - spiega Ilaria Resta, Ceo della maison dal gen-

naio 2024 - è nata per ragioni ben specifiche. Il Museo

è stato concepito per avvicinare le persone al marchio,

mentre l’Hotel è un luogo di ospitalità aperto a tutti. Per

quanto riguarda i recenti progetti di produzione, il loro

obiettivo principale è quello di accompagnare la nostra

crescita, in particolare nel campo degli orologi compli-

cati, una delle nostre priorità”.

Alla fine del 2021, Audemars Piguet ha inaugurato la

Manufacture des Saignoles a Le Locle, che ospita i labo-

ratori precedentemente noti come Renaud et Papi, una

struttura dedicata ai meccanismi degli orologi compli-

cati rilevata negli anni ‘90 e che oggi conta oltre 200

dipendenti. Nello stesso anno, il marchio ha acquistato

un ex-sito di produzione farmaceutica a Meyrin, alle

porte di Ginevra, per riunirvi, dopo la trasformazione

e l’ampliamento, le proprie attività nella produzione di

casse e bracciali. Il sito, operativo dall’inizio del 2026

con circa 300 collaboratori, ospiterà anche il Polo Nuove

Tecnologie della manifattura. A ciò si aggiunge il fara-

onico progetto della manifattura di Le Brassus, con-

forme agli standard Minergie Eco©, previsto in due fasi.

La prima, completata in occasione dell’anniversario di

quest’anno, consisteva nella costruzione di una strut-

tura ad arco attorno alla Manufacture des Forges risa-

lente al 2008. La seconda si concentrerà invece su un

progetto riguardante l’attuale Manifattura delle Forges,

al fine di soddisfare le esigenze attuali e future del mar-

chio. Con circa 3000 collaboratori in tutto il mondo, si

può ben dire che Audemars Piguet sa guardare in avanti.

Un universo esclusivo

Questa capacità di anticipare i tempi, che ha permesso

al marchio di entrare progressivamente nel club delle

manifatture più prestigiose al mondo, con un fatturato

nel 2024 di oltre 2 miliardi di franchi svizzeri secondo il

rapporto di Morgan Stanley e LuxeConsult, non si è tut-

tavia limitata ai soli aspetti industriali. Audemars Piguet

ha dato prova di straordinaria lungimiranza nella crea-

zione di un ambiente originale ed esclusivo, favorevole

allo sviluppo della sua attività orologiera. Il marchio è

apparso inizialmente al fianco di sportivi di fama, in

particolare nel mondo del tennis con Serena Williams

e soprattutto in quello del golf con una squadra di cam-

pioni riuniti attorno alla leggenda di Sir Nick Faldo. Ma,

se lo sport rimane un eccellente veicolo di emozioni

incarnando valori come la precisione, la pazienza e la

tenacia, vicini alle virtù dell’orologeria, Audemars Piguet

si è rivolta anche verso orizzonti diversi e ancora una

volta in veste di precursore.

Il marchio si è infatti avvicinato al mondo dell’arte

e della musica con la convinzione che la misurazione

del tempo non sarebbe nulla senza la sua dimensione

estetica e creativa.

“Audemars Piguet è convinta che la creatività alimenti

la cultura, unisca le persone e dia un senso alla nostra

vita”, spiega la maison. Dal 2012 ha sostenuto una ven-

tina di artisti nel loro lavoro, con opere talvolta ispi-

rate ai paesaggi della Vallée de Joux e ha organizzato

circa 60 mostre, in particolare per Art Basel. Lo stesso

vale per la musica con, tra l’altro, una partnership con il

Montreux Jazz Festival, senza dimenticare le Fondazioni

Audemars Piguet. Attive nei settori dell’ambiente, dell’e-

quità sociale e dell’istruzione dal 1992, agiscono “a favore

di un mondo sostenibile in cui ogni individuo possa rea-

lizzare il proprio pieno potenziale all’interno di comunità

resilienti e autonome”. E per far comprendere appieno

la serietà dell’universo costruito attorno a questi valori

fondamentali, cosa c’è di meglio che proporre luoghi di

incontro privilegiati. Ed ecco le AP Houses, la prima delle

quali è stata inaugurata a Milano nel 2017. Da allora, que-

sti “salotti” per gli amanti del marchio si sono moltipli-

cate nelle principali città del pianeta. Nel maggio 2025,

Audemars Piguet contava 23 AP Houses, tra cui quelle

aperte di recente a Singapore e Hong Kong.

150 anni di regno

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FOCUS

25

ILARIA RESTA  |  CEO AUDEMARS PIGUET

Onore al calendario

In occasione del suo 150° anniversario, Audemars

Piguet propone di scoprire questo universo. Un ambiente

di cui Ilaria Resta si è impregnata dopo aver trascorso gli

anni precedenti presso Firmenich, nel mondo dei pro-

fumi. “Dato che vivo in Svizzera, ovviamente conoscevo

Audemars Piguet. Tuttavia – racconta - ho dovuto impa-

rare e osservare. Il mio arrivo all’interno del marchio è

stato seguito da un lungo e proficuo tirocinio. Questo mi

ha permesso di comprendere le radici dell’azienda e di

definire le sue priorità per il futuro. Ciò che proponiamo

per questo secolo e mezzo di storia di Audemars Piguet è

perfettamente in linea con questa visione. L’innovazione

può essere compresa solo in perfetta coerenza con la

storia del marchio”.

Per gli esemplari più importanti delle proprie colle-

zioni anniversario, Audemars Piguet ha scelto di rivisi-

tare una delle principali complicazioni del suo universo: il

calendario perpetuo. Questa complicazione, che risale ai

primi orologi realizzati dai fondatori del marchio, è stata

proposta per la prima volta su un orologio da polso, con

indicazione dell’anno bisestile, nel 1955. “Dal 1875, gli

orologi astronomici hanno contraddistinto il mondo di

Audemars Piguet. Per celebrare 150 anni di innovazione

e savoir-faire, i nostri orologiai e ingegneri hanno creato

- commenta Ilaria Resta - un nuovo calendario perpetuo

che potremmo definire intuitivo nel suo facile utilizzo.

A tal fine, hanno inventato un sistema unico che con-

sente di effettuare tutte le correzioni dalla corona, un

notevole progresso tecnologico che ha richiesto cinque

anni di sviluppo e ha reso necessario ripensare l’intera

concezione del movimento”. Il nuovo Calibro 7138, pro-

tetto da cinque brevetti, viene lanciato contemporane-

amente in un modello Code 11.59 by Audemars Piguet in

oro bianco e in due modelli Royal Oak in acciaio e Sand

Gold. Questi tre orologi, prodotti in serie limitata di 150

esemplari, sono completati da un Royal Oak Quantième

Perpétuel Squelette “150° anniversario” in titanio, l’ul-

timo ad essere equipaggiato con il mitico Calibro 5135.

Un tocco di blu

Per quanto riguarda le complicazioni, Audemars Piguet

presenta anche cinque orologi Code 11.59 by Audemars

Piguet Grande Sonnerie Carillon Supersonnerie dalle ecce-

zionali prestazioni acustiche, realizzati in ceramica nera,

platino, oro bianco, oro rosa e Sand Gold. Due di essi pre-

sentano un quadrante in opale iridescente, mentre gli altri

tre rivelano tutta la complessità del Calibro 2956 attra-

verso un quadrante in vetro zaffiro. Altre “retro-novità”

per questo secolo e mezzo di esistenza sono un Royal

Oak Double Balancier Squelette e due Royal Oak Offshore

Chronographe realizzati in una nuova tonalità di ceramica,

ispirata all’iconico “Bleu Nuit, Nuage 50”. Ideato nel 1972

dal mitico designer Gérald Genta per adornare il quadrante

del primissimo Royal Oak, questo blu profondo ha trovato

ispirazione nel cielo notturno della Vallée de Joux. Oggi

lo ritroviamo in questi nuovi modelli in ceramica, al ter-

mine di un processo di sviluppo che ha richiesto diversi

anni, al fine di garantire l’omogeneità della tonalità su

tutti gli elementi e la sua riproducibilità.

Come si può capire, il 2025 è l’occasione per Audemars

Piguet di dimostrare tutta la portata delle sue compe-

tenze e la sua percezione unica del tempo che passa.

“Dai metalli ai capolavori, dagli agricoltori agli orolo-

giai, dalla valle al mondo, dalla tradizione all’innova-

zione: davvero un viaggio straordinario questi 150 anni

trascorsi a Le Brassus”. Con queste parole il marchio

invita gli appassionati a scoprire tutte le sfaccettature

della sua storia incomparabile, non solo sul sito dedi-

cato “House of Wonders”, ma anche attraverso un’im-

mersione nella realtà virtuale, un’esperienza da vivere

nel centro Dreamscape di Ginevra.

“Per infrangere le regole, bisogna prima padroneg-

giarle”, è il noto motto della maison. Il suo cammino in

avanti ha risposto a questo principio secondo cui una

manifattura orologiera non è nulla senza il savoir-faire.

E non è nulla nemmeno senza immaginazione e creati-

vità, come i suoi 150 anni di storia dimostrano. ■

1. AUDEMARS PIGUET Royal Oak Quantième Perpétuel

Squelette “150° anniversario”. In occasione del 150° anniversario

di Audemars Piguet, il movimento automatico che da circa dieci

anni animava i calendari perpetui della maison fa la sua ultima

apparizione. Onore alla versione scheletrata, il calibro 5135, che

svela la sua complessità attraverso un quadrante in zaffiro vin-

tage, ispirato a quello di un orologio da tasca esposto al Musée

Atelier du Brassus. Si presenta in una cassa di 41 mm di diametro

in titanio e BMG, un vetro metallico molto resistente che Aude-

mars Piguet ha fatto proprio sviluppando una versione preziosa,

contenente oltre il 50% di palladio. Questa edizione con bracciale

in titanio è limitata a 150 esemplari.

2. AUDEMARS PIGUET Code 11.59 by Audemars Piguet

Quantième Perpétuel Automatique. Il nuovo movimento automatico

con calendario perpetuo di Audemars Piguet, il calibro 7138, si distingue

essenzialmente per un sistema di correzione e regolazione tutto azio-

nato dalla corona che elimina il ricorso a vari correttori sulla carrure.

Nel 2025, è presente in tre orologi da 41 mm di diametro, due Royal Oak

e il Code 11.59 che presentiamo qui: cassa in oro bianco, quadrante blu

fumé con motivo goffrato caratteristico della collezione. Realizzato

in collaborazione con l’artigiano svizzero Yann von Kaenel, specializ-

zato nella tecnica del guilloché, ha cinturino blu in caucciù testuriz-

zato rivestito in pelle di vitello.

3. AUDEMARS PIGUET Royal Oak Offshore Chronographe

Automatique. In questo anno di anniversario, la ceramica assume il

colore “Bleu Nuit, Nuage 50” del quadrante del primo Royal Oak, nato

nel 1972, per vestire tre novità, in particolare un Royal Oak Offshore

Chronographe Automatique di 42 mm di diametro. Gioca la carta della

monocromia con un quadrante Mega Tapisserie, contatori del crono-

grafo e un rehaut di colore “Bleu Nuit, Nuage 50”, abbinati alla cassa

e al bracciale in ceramica - un nuovo bracciale con perni invisibili.

Il cronografo è animato dal calibro 4404 con funzione flyback visibile

attraverso il fondello in zaffiro.

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FOCUS

26

F O C U S

In occasione del salone Watches and

Wonders Geneva 2025, Van Cleef & Arpels

ha reso omaggio a Parigi, la città che ha

visto nascere la maison, fonte inesauribile

d’ispirazione artistica.

Scoprire lo stand di Van Cleef & Arpels al salone

Watches and Wonders è come ritrovare la propria anima

dell’infanzia. Il visitatore rimane affascinato fin dal primo

istante, poiché l’universo del gioielliere esprime la magia

delle fiabe, i misteri del cosmo e lo splendore della natura

in un approccio orologiero tanto unico quanto originale.

L’edizione 2025 non ha fatto eccezione, con una dedica

speciale alla “città delle luci”, che ha permesso a Van

Cleef & Arpels di esprimere “Il tempo poetico sotto il

cielo di Parigi”.

“Questa manifestazione è sempre per noi l’occa-

sione per raccontare storie e mettere in risalto le nostre

Complicazioni Poetiche, come la collezione Pont des

Amoureux. Queste creazioni, diventate nel corso degli

anni un segno distintivo di Van Cleef & Arpels, rappre-

sentano - spiega Catherine Rénier, Ceo della maison dal

settembre 2024, dopo aver precedentemente diretto

Jaeger-LeCoultre per sei anni - la sua competenza mec-

canica e il suo attaccamento ai mestieri d’arte. Ed espri-

mendo al contempo una delle sue fonti di ispirazione

fondamentali: l’amore”.

Senza ripercorrere tutta la lunga storia di Van Cleef

& Arpels, va notato che le origini della maison risalgono

al matrimonio nel 1895 tra Alfred Van Cleef ed Estelle

Arpels. Entrambi provenienti da famiglie di commer-

cianti di gioielli, nel 1906 avviarono la loro attività di

alta gioielleria e orologeria in Place Vendôme, a Parigi.

Da allora, l’amore non ha mai smesso di essere fonte di

ispirazione per Van Cleef & Arpels, in perfetta sintonia

con la visione positiva della vita che la maison cerca di

infondere attraverso le sue creazioni. Tra queste, il Pont

des Amoureux occupa un posto speciale. Grazie a un

movimento bi-retrogrado che indica le ore e i minuti, gli

innamorati si avvicinano l’uno all’altra per scambiarsi

un bacio a mezzogiorno e a mezzanotte, prima di sepa-

rarsi per mostrare nuovamente l’ora.

Dal suo lancio nel 2010, questo orologio ormai mitico

ha conosciuto diverse iterazioni, in particolare con l’ag-

giunta di un modulo meccanico che permette di ripro-

durre la scena del bacio su richiesta e per una dozzina

di secondi.

In nome dell’amore

Quest’anno, quattro nuove varianti arricchiscono la

collezione, svelando la coppia in mezzo a paesaggi che

evocano diversi momenti della giornata. I quadranti,

con un ponte in oro scolpito, sono realizzati in smalto

grisaille colorato, una rarità, mentre il fondello della

cassa presenta un lavoro di decalcomania in smalto su

vetro zaffiro e incisione su oro. Non contenta di queste

creazioni, Van Cleef & Arpels aggiunge un nuovo capi-

tolo alla sua collezione con l’orologio Lady Arpels Bal

des Amoureux Automate, che mette in scena il ricon-

giungimento della giovane coppia ambientandolo nei

caratteristici locali da ballo parigini. A mezzogiorno e a

mezzanotte, i personaggi si avvicinano e si scambiano

un bacio grazie a un meccanismo automatico, una scena

che può anche essere riprodotta su richiesta. Le ore e i

minuti sono indicati da due stelle mosse da un sistema

bi-retrogrado.

“Questo modello - commenta Catherine Rénier - è

la quintessenza dell’orologeria Van Cleef & Arpels. In

questo caso ci sono voluti quattro anni per lo sviluppo

del calibro e del modulo interamente realizzati in pro-

prio. Tutta la ricchezza dei mestieri d’arte si ritrova poi

sul quadrante a cinque livelli, con un notevole lavoro

di smaltatura. Per la maison è fondamentale padroneg-

giare queste competenze e, soprattutto, trasmetterle”.

Impossibile però lasciare lo stand Van Cleef & Arpels

senza aver ammirato i suoi Oggetti Straordinari, orologi

automatici di grande complessità, sviluppati in partico-

lare con la collaborazione dello scultore e geniale mec-

canico François Junod.

“Questi oggetti - spiega Catherine Rénier - ci permet-

tono di esprimere le nostre storie in un modo diverso,

da un’altra prospettiva e in modo unico”.

Infatti, con Naissance de l’Amour, che raffigura Cupido

emergente da un cesto di piume e con il suo imponente

Automate Planétarium, che mette in scena il movimento

del Sole e dei pianeti del suo sistema in base al loro tempo

di rotazione reale, Van Cleef & Arpels trasforma queste

creazioni in “un teatro di dialogo tra la meccanica arti-

stica, l’alta gioielleria e i mestieri d’arte”.

Un teatro che esprime meravigliosamente il suo

incomparabile e incantevole universo. ■ Éric Dumatin

1. VAN CLEEF & ARPELS Lady Arpels Bal des Amoureux

Automate. Scesi dal ponte che li ha resi famosi, gli innamorati di

Van Cleef & Arpels si ritrovano ora al ballo in una “guinguette”, un

tipico caffè dei sobborghi parigini del XIX secolo. Mentre le ore e

i minuti sono indicati da lancette a forma di stelle retrograde, gli

amanti iniziano a ballare, grazie a un meccanismo automatico,

a mezzogiorno, a mezzanotte e in qualsiasi momento su richiesta.

Si muovono con una decorazione su più livelli impreziosita da oro,

smalto e grisaille colorata, nel cuore di una cassa in oro bianco con

diamanti incastonati. Movimento automatico con doppio mecca-

nismo retrogrado, automa e animazione su richiesta.

2. VAN CLEEF & ARPELS Lady Arpels Pont des Amoureux Aube.

Nel 2025, la prima delle Complicazioni Poetiche firmate Van Cleef

& Arpels evoca i diversi momenti della giornata attraverso quattro

varianti: Alba, Mattina, Sera e Chiaro di Luna. Le lancette retrogrado

a forma di cuori si muovono su quadranti in smalto grigio, mentre i

complessi bracciali metallici sono impreziositi da pietre preziose, dia-

manti e una sfumatura di zaffiri rosa chiaro per il Lady Arpels Pont

des Amoureux Aube in oro rosa presentato qui. Movimento automa-

tico con doppio meccanismo retrogrado e animazione su richiesta.

Un tempo poetico

CATHERINE RÉNIER  |  CEO VAN CLEEF & ARPELS

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FOCUS

28

F O C U S

KARL-FRIEDRICH SCHEUFELE & JACKY ICKX

Una storia di passione

Per Chopard, la leggendaria corsa delle

1000 Miglia è più di un’avventura, è un

legame indissolubile tra uomini e auto-

mobili. Sulle strade come al polso.

Le sponsorizzazioni nel mondo dell’orologeria sono

come le relazioni amorose, alcune di esse hanno il pri-

vilegio della longevità. È proprio il caso del legame che

unisce la maison Chopard alla gara delle 1000 Miglia,

ovvero la più lunga partnership tra un produttore d’o-

rologi e un evento di sport automobilistico. Iniziata nel

1988, con Chopard nel ruolo di cronometrista ufficiale

della corsa, questa collaborazione rimane, 37 anni dopo,

l’esempio emblematico di una simbiosi perfettamente

riuscita. A riprova di ciò, un anno dopo l’inizio di que-

sta sponsorizzazione, Karl-Friedrich Scheufele, co-pre-

sidente di Chopard, ha partecipato alla gara di persona.

Una partecipazione a cui non ha mai mancato da allora

e che è alla base del suo incontro con Jacky Ickx, leg-

genda dell’automobilismo diventato membro a pieno

titolo della famiglia Chopard. “Siamo davvero molto

fedeli – commenta Karl-Friedrich Scheufele - a questa

partnership, un’associazione tra orologeria e automo-

bilismo che nasce dallo stesso assillo per la precisione

del gesto e il controllo del tempo”.

Una sapiente alchimia

Ciò che Karl-Friedrich Scheufele non dice, ma che

gli fa brillare gli occhi quando evoca la famosa gara, è

che questa competizione occupa un posto speciale nel

mondo dell’automobilismo. Migliaia di chilometri per-

corsi sulle antiche strade italiane tra Brescia e Roma, con

i suoi appassionati assiepati lungo il percorso, una gara

di resistenza in cui la convivialità rivaleggia con l’epo-

pea sportiva. E, soprattutto, una partecipazione riser-

vata esclusivamente alle auto che hanno preso parte alla

mitica gara tra il 1927 e il 1957, interrotta in quella data

a causa dell’elevato numero di incidenti. Senza contare

l’amore degli italiani per le belle meccaniche. Lo stesso

che nutre Karl-Friedrich Scheufele per le auto d’epoca

e da collezione. Tra i dirigenti della storica 1000 Miglia -

riportata in vita nel 1977 - e Chopard, l’intesa non poteva

che nascere. Insieme, avrebbero ridato lustro alla “corsa

più bella del mondo”, come l’aveva definita Enzo Ferrari,

un evento che privilegia lo spirito sportivo dei gentle-

man driver e la bellezza delle auto d’epoca. Questa alchi-

mia non poteva ragionevolmente lasciare indifferente

Chopard. Precisione ed eleganza, è con questo spirito

che la maison ha lanciato il suo primo orologio Mille

Miglia, in edizione limitata e riservata ai circa 400 piloti

alla partenza della gara. Una cassa rotonda classica, una

lunetta larga, una scala tachimetrica per misurare la velo-

cità media, uno stile sportivo, ma elegante e un’eccel-

lente leggibilità della funzione cronografo, in modo da

non distogliere lo sguardo dalla strada quando si guida.

A prima vista, il Mille Miglia di Chopard evocava il cru-

scotto di un’auto d’epoca, con l’immancabile logo rosso

a forma di freccia della mitica corsa come firma. A questa

versione iniziale del cronografo sportivo, sarebbero in

seguito inevitabilmente seguite 35 versioni, ovvero quasi

un modello all’anno. Fin dall’inizio, nel 1988, Chopard ha

proposto modelli in vendita, parallelamente agli esem-

plari destinati ai piloti.

Buon viaggio

Inutile dire che in quarant’anni la collezione ha subito

importanti evoluzioni. Tra queste, si può sottolineare

l’uso sistematico di movimenti meccanici a carica auto-

matica a partire dagli anni ‘90, tra cui un cronografo con

dispositivo rattrapante. Un’altra caratteristica, diventata

essenziale all’interno della gamma a partire dal 2000,

è che tutti i movimenti sono certificati dal Controllo

Ufficiale svizzero dei Cronometri. Questa garanzia di

affidabilità riguarda l’intera collezione, che dal 2015

ha conosciuto due interpretazioni. La prima, che com-

prende il Mille Miglia Classic Chronograph, adotta un

look decisamente vintage ispirandosi alle auto più anti-

che che hanno partecipato alla gara tra il 1927 e il 1940.

La seconda, denominata GTS, presenta invece uno spi-

rito più sportivo che richiama ai codici delle auto che

hanno corso sulle strade italiane dal 1940 al 1957. Da

notare infine l’utilizzo da alcuni anni del Lucent Steel™

per le casse, ovvero un acciaio di alta qualità esclusivo

di Chopard, prodotto con un tasso di metallo riciclato

dell’80 %.

“Un’auto, come un orologio, è una meraviglia di inge-

gneria”, conclude la maison. Tutti gli appassionati di oro-

logeria e di automobili lo sanno. E Chopard ancora di più

e sulla base di questa verità, la corsa della 1000 Miglia

e gli orologi che portano il suo nome hanno ancora una

lunga strada da percorrere. ■ Éric Dumatin

1. CHOPARD Mille Miglia GTS Power Control – 2025 Race

Edition. Chopard celebra i 10 anni della linea GST (Grand Turismo

Sport) con un orologio in Lucent Steel™ dal diametro di 43 mm.

Su un quadrante color salmone, molto trendy, presenta un indi-

catore di riserva di carica, un datario associato alla freccia 1000

Miglia e, novità assoluta, un piccolo secondo. La lettura al buio

è garantita da lancette e indici riempiti di Super-LumiNova nero.

Questa edizione, limitata a 250 esemplari, è animata dal calibro

automatico di manifattura 01-02-M certificato COSC e presen-

tata su un cinturino in pelle di vitello traforata rivestita in caucciù.

2. CHOPARD Mille Miglia Classic Chronograph Tribute to Sir

Stirling Moss. Il Mille Miglia Classic Chronograph di quest’anno

rende omaggio a Sir Stirling Moss, che nel 1955 ottenne una vitto-

ria leggendaria: insieme al suo copilota Denis Jenkinson, percorse

la distanza in 10 ore, 7 minuti e 48 secondi, con una media impres-

sionante di 157,65 km/h, un tempo record ancora oggi imbattuto.

Questo cronografo in Lucent Steel™ dal diametro di 40,5 mm è

animato da un movimento automatico certificato COSC basato

sul calibro ETA A322-11. Questa edizione, presentata con un cin-

turino in pelle di vitello traforata, è limitata a 70 esemplari, in

occasione del 70° anniversario dell’impresa di Sir Stirling Moss.

MASTER OF MATERIALS

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© LUC BRAQUET

GRAND SEIKO Evolution 9 SLGH027. Questo

orologio presenta una nuova interpretazione del

quadrante Monte Iwate creato nel 2006: il vul-

cano, visibile all’orizzonte dallo Shinshu Watch

Studio del marchio, ha ispirato un decoro diven-

tato emblematico dell’orologeria Grand Seiko.

Qui, il Monte Iwate è rappresentato visto dal

cielo, con una tonalità di azzurro che evoca la

purezza dell’aria e dell’acqua che lo circondano.

La novità, presentata in una cassa in acciaio

Ever-Brilliant con cinturino abbinato, è ani-

mata dal calibro ad alta frequenza 9SA5 e con

80 ore di riserva di carica. Edizione limitata a

1.200 esemplari.

C O L L E C T O R

Prestazioni sportive, valori tecnici o

classicismo: la ricchezza dell’orologeria

risiede anche nella sua diversità.

Combinando arte manuale, design e

tecnica, l’orologio meccanico di lusso,

oggetto da collezione per eccellenza,

si apre continuamente a nuovi

orizzonti. Analizziamo la questione.

Di Arthur Frydman

osa c’è di più democratico di un orologio al quarzo? Ne esistono infatti

per tutti i gusti, in tutti gli stili e a prezzi (ancora) accessibili. Un argo-

mento di peso in questi tempi di inflazione, che spiega perché oggi si

vendono più pezzi dotati di questo cuore minerale con proprietà piezoelettri-

che che calibri composti da ingranaggi complessi, ovvero orologi animati da un

movimento a carica automatica o manuale. In altre parole, il cuore di quella che

viene comunemente chiamata orologeria meccanica. Oltre ai prezzi più conte-

nuti, i calibri al quarzo sono sicuramente più precisi di quelli degli orologi mec-

canici, poiché i primi hanno un ritardo massimo di 30 secondi all’anno, mentre

lo scarto di marcia dei secondi, in particolare di un movimento meccanico cer-

tificato COSC, è di -4/+6 secondi al giorno.

Una volta esposti i dati della discussione, sorge una domanda. Ormai quasi

obsoleto e, possiamo dirlo, francamente non più indispensabile per indicare

l’ora o misurare il tempo, l’orologio meccanico si è tuttavia trasformato, pro-

prio come l’auto di lusso, in un oggetto del desiderio e da collezione essenziale,

persino fantastico, per molti appassionati e amanti dei meccanismi raffinati. In

altre parole, più che mai, l’orologeria meccanica appartiene al settore del lusso.

Se l’ora non è mai stata così inutile, è comunque ovunque e non è mai stata così

necessaria come oggetto da collezione, quindi amatoriale. Cosa pensare di que-

sta constatazione?

COLLECTOR

“Il vero collezionista è più interessato alla ricerca che al possesso.

Umberto Eco (1932-2016)

La meccanica

del cuore

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