52
WATCH YOUR TIME |
SPORTIVI
BLANCPAIN Fifty Fathoms Automatico 42 MM
Variante del modello 70° Anniversario, questo Fifty Fathoms
vanta una cassa in acciaio lucido, una lunetta con inserto in
zaffiro bombato, un quadrante nero a raggiera e grandi numeri
arabi e indici luminescenti, che gli permettono di giocare con
la luce al massimo, ma con grande rigore. Animato dal col-
laudato calibro 1315, è disponibile con bracciale in acciaio o
cinturino in caucciù Tropic.
Maestro degli abissi
Nel 2023, il Fifty Fathoms di 42 mm di diametro
in acciaio lucido è stato insignito della dicitura 70°
Anniversario ed è stato oggetto di tre edizioni limi-
tate a 70 esemplari, uno per ogni grande zona del
mondo. Nella collezione attuale, i modelli 2024 in
titanio e oro rosso hanno preceduto la versione in
acciaio di quest’anno. L’orologio ricorda inequivo-
cabilmente l’originale del 1953, da cui riprende il
metallo, il diametro e, naturalmente, le qualità subac-
quee che Blancpain ha stabilito per tutti gli orologi
di quel genere. Le differenze risiedono principal-
mente nei materiali e nelle tecniche adottate dopo
il rilancio del modello nel 2003. Pur mantenendo
un nome riconosciuto da tutti gli intenditori, i Fifty
Fathoms del XXI secolo non sono più impermeabili
fino a “cinquanta braccia”, cioè 91,5 metri, ma fino a
300 metri. La lunetta in bachelite, che ruotava solo
sotto l’effetto di una forte pressione, è stata sostituita
da una lunetta unidirezionale in vetro zaffiro anti-
graffio. Il movimento automatico, che risale al 2007,
ha una spirale in silicio. Il movimento automatico,
che risale al 2007, è dotato di una spirale in silicio,
elimina la gabbia interna in ferro dolce preceden-
temente utilizzata per proteggere i movimenti dai
campi magnetici e offre la possibilità di un fondello
in vetro zaffiro, che Blancpain propone dal 2023. Tutti
questi miglioramenti si ritrovano nel Fifty Fathoms
in acciaio del 2025, con un’estetica “lucida” partico-
larmente attraente. ■ MLB
E se nel loro insieme tutti questi marchi – e altri che
potremmo citare - sono tradizionalmente i più ecla-
tanti esempi - a livello di immagine e comunicazione,
prodotto e collezionismo, trend e business - dello
strettissimo rapporto tra orologi e automobilismo,
oltre ai dati di fatto, come quelli appena accennati, è
bello indugiare anche su un ragionamento che spiega
come il loro legame stia nell’essenza stessa di questi
due mondi. Nei loro fondamenti, nell’uso in qualche
modo dello stesso vocabolario quando si parla – sia
pure su scale di grandezza molto differenti – di mec-
canica, prestazioni e design, materiali ed ergonomia,
funzionalità e status-symbol, investimento emotivo
e/o finanziario e via discorrendo di questo passo. È
poi interessante notare che non è l’orologeria in gene-
rale a godere di questo rapporto privilegiato, ma una
sua particolare tipologia, quella dei cronografi, che
questo legame lo segnalano in maniera ancora più
stretta e pratica, esaltandolo, avendo accompagnato
fin dalle origini proprio la nascita e lo sviluppo delle
gare automobilistiche. Dotati di un dispositivo sup-
plementare rispetto al movimento che indica ore e
minuti, misurano in maniera indipendente e con una
particolare lancetta centrale contasecondi i tempi
brevi di un evento, in genere sportivo. Registrandone
la durata, in genere fino a 30 minuti e 12 ore, su appo-
siti quadranti.
Oggi e con l’avvento dell’elettronica, il loro utilizzo è
essenzialmente amatoriale, ma fino a tutti gli anni 1970
anche a livello professionale si utilizzavano cronometri
e cronografi meccanici, in un virtuoso gioco di rimandi
tra lo sviluppo delle prestazioni automobilistiche (leggi,
velocità) e quelle orologiere (leggi, precisione). Con reci-
proci vantaggi e fino all’esasperazione della ricerca di
settore, che è arrivata a frazionare il secondo ben oltre
gli ormai surclassati decimi dei movimenti meccanici,
arrivando ai centesimi e ai millesimi.
E se non bastassero questi stretti parallelismi sto-
rici e tecnologici, per affermare quanto motori e lan-
cette respirino la stessa aria, basta fermarsi a guar-
dare anche solo quello che appare: l’estetica di un
cronografo ricorda sempre il tachimetro di un’auto
(un esempio per tutti, il Chrono4 di Eberhard & Co.
con i suoi contatori “in linea”) e, più banalmente, è
davvero difficile incontrare un uomo al volante di una
bella vettura che non abbia al polso un altrettanto
bel segnatempo. Un cronografo, in particolare, il più
“meccanico” degli orologi tradizionali. ■
1. GRAND SEIKO Tokyo Lion Tentagraph SLGC009. La spor-
tiva Tokyo Lion da 43 mm di diametro si rinnova: con una cassa
in Brilliant Hard Titanium, un quadrante ispirato alla criniera
dei leoni e un cinturino in caucciù in tinta, ospita il calibro
Tentagraph 9SC5, visibile dal fondo trasparente.
2. H. MOSER & CIE. X ALPINE MOTORSPORTS Streamliner
Alpine Mechanics Edition. Presentato in coppia con un cro-
nografo meccanico in occasione del Gran Premio di Spagna,
questo orologio connesso con cassa dal diametro di 42,6 mm
è stato progettato per soddisfare le esigenze specifiche di un
team di F1. Si tratta di una novità assoluta e la produzione è
limitata a 200 set.
3. ALPINA Alpiner Extreme Automatic Titane. Il primo oro-
logio interamente in titanio di Alpina è un Alpiner Extreme
da 39 x 40,5 mm, impermeabile fino a 200 metri, animato da
un movimento automatico. Il caratteristico quadrante, deco-
rato con triangoli che evocano le cime alpine, è di colore grigio
chiaro in armonia con il colore metallico del titanio.
4. RADO Captain Cook HTC Chronograph. Il Captain Cook
in ceramica high-tech con diametro di 43 mm è disponibile
in due versioni cronografo, in particolare in una combina-
zione nera impreziosita da tocchi di colore oro rosa. Il cali-
bro automatico R801 è visibile sul retro della cassa imperme-
abile fino a 300 metri.