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F O C U S
Audemars Piguet festeggia i suoi 150 anni
di indipendenza, innovazione ed eccel-
lenza orologiera. Un’occasione per la
Manifattura di Le Brassus di presentare
modelli celebrativi all’altezza della sua
eccezionale storia.
Di Éric Dumatin
Recarsi a Le Brassus, nel cuore della Vallée de Joux,
vera e propria immagine da cartolina di questa Svizzera
bucolica e incantevole, permette anche di immergersi in
quella cultura orologiera che ha forgiato la reputazione
di un’attività che non teme confronti a livello interna-
zionale. E chi dice cultura orologiera di Le Brassus pensa
all’onnipresenza di Audemars Piguet, “la più antica mani-
fattura indipendente e familiare di alta orologeria”, aperta
nel 1875 in questo villaggio che allora contava circa 1.500
abitanti. Nel 2025, in occasione del 150° anniversario
della manifattura fondata da Jules-Louis Audemars ed
Edward-Auguste Piguet, non si può che rimanere entu-
siasti della sua eccezionale saga, in particolare quella
degli ultimi due decenni.
AP City a Le Brassus
Se servisse una conferma di questo straordinario svi-
luppo, basta dare un’occhiata al programma di costru-
zioni del marchio. Tutto è iniziato, si potrebbe dire, con il
Musée Atelier, un progetto avviato nel 2012, con la posa
della prima pietra nel 2017 e l’apertura al pubblico tre
anni dopo. Successivamente, è stato realizzato l’Hôtel
des Horlogers, un altro progetto di grande portata adia-
cente alla sede dell’azienda, che è diventato un luogo di
accoglienza privilegiato. Dopo le infrastrutture di rice-
vimento, essenziali per l’esperienza del cliente, è stata
la volta del sito di produzione Audemars Piguet e di
conoscerne il programma altrettanto ambizioso. “Ogni
iniziativa - spiega Ilaria Resta, Ceo della maison dal gen-
naio 2024 - è nata per ragioni ben specifiche. Il Museo
è stato concepito per avvicinare le persone al marchio,
mentre l’Hotel è un luogo di ospitalità aperto a tutti. Per
quanto riguarda i recenti progetti di produzione, il loro
obiettivo principale è quello di accompagnare la nostra
crescita, in particolare nel campo degli orologi compli-
cati, una delle nostre priorità”.
Alla fine del 2021, Audemars Piguet ha inaugurato la
Manufacture des Saignoles a Le Locle, che ospita i labo-
ratori precedentemente noti come Renaud et Papi, una
struttura dedicata ai meccanismi degli orologi compli-
cati rilevata negli anni ‘90 e che oggi conta oltre 200
dipendenti. Nello stesso anno, il marchio ha acquistato
un ex-sito di produzione farmaceutica a Meyrin, alle
porte di Ginevra, per riunirvi, dopo la trasformazione
e l’ampliamento, le proprie attività nella produzione di
casse e bracciali. Il sito, operativo dall’inizio del 2026
con circa 300 collaboratori, ospiterà anche il Polo Nuove
Tecnologie della manifattura. A ciò si aggiunge il fara-
onico progetto della manifattura di Le Brassus, con-
forme agli standard Minergie Eco©, previsto in due fasi.
La prima, completata in occasione dell’anniversario di
quest’anno, consisteva nella costruzione di una strut-
tura ad arco attorno alla Manufacture des Forges risa-
lente al 2008. La seconda si concentrerà invece su un
progetto riguardante l’attuale Manifattura delle Forges,
al fine di soddisfare le esigenze attuali e future del mar-
chio. Con circa 3000 collaboratori in tutto il mondo, si
può ben dire che Audemars Piguet sa guardare in avanti.
Un universo esclusivo
Questa capacità di anticipare i tempi, che ha permesso
al marchio di entrare progressivamente nel club delle
manifatture più prestigiose al mondo, con un fatturato
nel 2024 di oltre 2 miliardi di franchi svizzeri secondo il
rapporto di Morgan Stanley e LuxeConsult, non si è tut-
tavia limitata ai soli aspetti industriali. Audemars Piguet
ha dato prova di straordinaria lungimiranza nella crea-
zione di un ambiente originale ed esclusivo, favorevole
allo sviluppo della sua attività orologiera. Il marchio è
apparso inizialmente al fianco di sportivi di fama, in
particolare nel mondo del tennis con Serena Williams
e soprattutto in quello del golf con una squadra di cam-
pioni riuniti attorno alla leggenda di Sir Nick Faldo. Ma,
se lo sport rimane un eccellente veicolo di emozioni
incarnando valori come la precisione, la pazienza e la
tenacia, vicini alle virtù dell’orologeria, Audemars Piguet
si è rivolta anche verso orizzonti diversi e ancora una
volta in veste di precursore.
Il marchio si è infatti avvicinato al mondo dell’arte
e della musica con la convinzione che la misurazione
del tempo non sarebbe nulla senza la sua dimensione
estetica e creativa.
“Audemars Piguet è convinta che la creatività alimenti
la cultura, unisca le persone e dia un senso alla nostra
vita”, spiega la maison. Dal 2012 ha sostenuto una ven-
tina di artisti nel loro lavoro, con opere talvolta ispi-
rate ai paesaggi della Vallée de Joux e ha organizzato
circa 60 mostre, in particolare per Art Basel. Lo stesso
vale per la musica con, tra l’altro, una partnership con il
Montreux Jazz Festival, senza dimenticare le Fondazioni
Audemars Piguet. Attive nei settori dell’ambiente, dell’e-
quità sociale e dell’istruzione dal 1992, agiscono “a favore
di un mondo sostenibile in cui ogni individuo possa rea-
lizzare il proprio pieno potenziale all’interno di comunità
resilienti e autonome”. E per far comprendere appieno
la serietà dell’universo costruito attorno a questi valori
fondamentali, cosa c’è di meglio che proporre luoghi di
incontro privilegiati. Ed ecco le AP Houses, la prima delle
quali è stata inaugurata a Milano nel 2017. Da allora, que-
sti “salotti” per gli amanti del marchio si sono moltipli-
cate nelle principali città del pianeta. Nel maggio 2025,
Audemars Piguet contava 23 AP Houses, tra cui quelle
aperte di recente a Singapore e Hong Kong.
150 anni di regno