Italy Edition 2025 – Il Sole 24 Ore

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Un legame che ha come inizio ufficiale il 1992, quando

il marchio con la corona divenne “title sponsor” della più

prestigiosa delle gare automobilistiche americane, la “24

Ore di Daytona”. Iniziata peraltro molto prima sulla sabbia

dura delle spiagge, per poi spostarsi, nel 1959, all’interno

dell’Internazional Speedway della città, oggi diventata

ufficialmente “Rolex 24 At Daytona”. Dove chi sale sul gra-

dino più alto del podio conquista, oltre alla gloria, anche

qualcosa che non puoi comperare, ma solo vincere: un

segnatempo Rolex personalizzato. Ma già prima di chia-

marsi Daytona, con il nome di Cosmograph Rolex aveva

lanciato sul mercato un orologio- strumento per profes-

sionisti e appassionati delle corse automobilistiche. Un

cronografo di nuova generazione, che dava un bel colpo

di spugna alla pur nobile tradizione che aveva riguar-

dato fino a quel momento il marchio su questo specifico

argomento: alta funzionalità data per scontata e innova-

zioni stilistiche come indicazioni perfettamente leggibili

grazie ai forti contrasti cromatici e scala tachimetrica

spostata dal quadrante alla lunetta. Un orologio decisa-

mente “moderno” e con un risvolto mitico, non studiato

a tavolino e della cui portata tutti se ne sono resi conto –

dirigenti Rolex compresi – solo a cose fatte. E qui occorre

sottolineare una delle cose belle dell’orologeria, quando

una tendenza che non viene indotta o pilotata, ma nasce

spontaneamente con il passaparola o una felice conco-

mitanza di eventi all’interno di un ambiente, situazione

che il Daytona rappresenta in maniera emblematica. A

onore del vero bisogna dire che nel caso specifico, molto

ha contribuito l’attore Paul Newman, il quale a cavallo

degli anni ’70 indossava abitualmente un Cosmograph

con quadrante così detto “tropicale”, aveva iniziato a

dedicarsi alle corse automobilistiche e nel 1969 stava

girando le sequenze di “Winning”, film a esse dedicato

(con il titolo di “Virages” in francese e di “Indianapolis,

pista infernale” in italiano). All’epoca si videro imma-

gini di scena che colpirono l’immaginario collettivo, cre-

ando quel fenomeno “Daytona-Paul Newman” che tutti

gli appassionati d’orologeria ben conoscono, invidiando

di cuore chi quel mito riesca a metterselo al polso. Mito

che per il grande pubblico rimane comunque un gran

bel fenomeno di costume e soggetto di aste milionarie.

Tornando per un attimo a TAG Heuer, anche il cinema

ha contribuito al successo del Monaco. Steve McQueen

lo indossava nel film “Le Mans” del 1971, dove era dop-

piato dal pilota Jo Siffert nelle scene reali di una gara

all’epoca cronometrata da Heuer”.

Ma sul podio dei marchi più strettamente legati al

mondo dell’automobilismo non può certo mancare

Richard Mille, non solo per l’impostazione “motoristica”

delle sue creazioni e l’apprezzamento che hanno riscosso

in quell’ambiente, ma anche per almeno altri due motivi.

Il marchio infatti collabora con il team e i piloti di scu-

derie come Ferrari e McLaren, realizzando anche orologi

a loro dedicati. Nel primo caso si tratta del sottilissimo

RM UP-01 e del molto sofisticato RM 43-01, nel secondo

invece del possente RM 65-01. Per chiudere infine il cer-

chio con la Formula 1, doveroso aggiungere altre presti-

giose collaborazioni, come è il caso di Girard-Perregaux e

Aston Martin, H. Moser & Cie. e Alpine Motorsports e Iwc

e Mercedes Amg Petronas. Automobilismo ad alte pre-

stazioni, dunque, cui fa riscontro quello amatoriale delle

gare di regolarità o dei concorsi d’eleganza per vetture

d’epoca, eventi tra i quali eccelle la Mille Miglia e Villa

D’Este, tenuti a battesimo rispettivamente da Chopard

e A.Lange&Sohne.

1. IWC Montre d’Aviateur Chronographe APXGP. IWC Schaf-

fhausen celebra la sua partnership con il film F1® di Apple Original

Films, uscito quest’estate, con tre cronografi nei colori della “scu-

deria fittizia” APXGP, di cui due in acciaio (43 o 41 mm di diametro).

Sono animati dal calibro di manifattura 69385IWC, visibile attra-

verso un fondello in zaffiro, che indica anche il giorno e il mese.

2. ZENITH Chronomaster Sport. Con una cassa in ceramica blu,

come si addice al 160° anniversario di Zenith, questo cronografo

da 41 mm di diametro, animato dal calibro El Primero 3600, si

distingue per i suoi tipici contatori tricolori. Edizione limitata a

160 esemplari.

3. PATEK PHILIPPE 5370R-001. Questo cronografo rattrapante,

molto apprezzato dagli intenditori – il calibro a carica manuale

CHR 29-535 PS, visibile attraverso il fondello in zaffiro, conta 7

innovazioni brevettate – si presenta per la prima volta in una cassa

in oro rosa, con uno splendido quadrante in smalto Grand Feu.

4. RICHARD MILLE RM 65-01 McLaren W1. Cronografo rattra-

pante automatico per il quarto orologio nato dalla collaborazione

tra Richard Mille e McLaren. Ispirato alla W1, l’ultima supercar del

costruttore britannico, sfoggia una sorprendente cassa in Carbo-

nio TPT® di 43,84 x 49,94 mm. Edizione limitata a 500 esemplari.

5. OMEGA Speedmaster Moonphase Meteorite. Da sempre

legata alla conquista dello spazio, la collezione Speedmaster acco-

glie due novità in acciaio, con diametro di 43 mm, che mostrano le

fasi lunari dei due emisferi su quadranti in meteorite, uno nero e

l’altro grigio. Questi modelli inaugurano il calibro manuale 9914,

da scoprire sul retro dell’orologio.

6. FREDERIQUE CONSTANT Classics Vintage Rally Healey

Automatic. La collezione che fa riferimento alle piccole auto da

corsa Austin Healey accoglie tre nuovi modelli, tra cui un crono-

grafo in acciaio con diametro di 42 mm. L’orologio con fondello

in zaffiro è limitato a 1888 esemplari.

7. LONGINES Legend Diver. Emblematica del marchio dal 1959, la

collezione Legend Diver si arricchisce, in particolare, di un modello

con quadrante blu su cinturino in caucciù. La cassa in acciaio

di 39 mm di diametro, impermeabile fino a 300 metri, ospita un

calibro automatico esclusivo certificato COSC.

8. TAG HEUER Monaco Split-Seconds Chronograph | F1®.

TAG Heuer celebra il suo ritorno sui circuiti di Formula 1 con, tra

gli altri, questo sorprendente Monaco in ceramica bianca e vetro

zaffiro, di 43 x 43 mm, che svela il calibro automatico TH81-00

sotto un quadrante traslucido e sul retro.

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