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Un legame che ha come inizio ufficiale il 1992, quando
il marchio con la corona divenne “title sponsor” della più
prestigiosa delle gare automobilistiche americane, la “24
Ore di Daytona”. Iniziata peraltro molto prima sulla sabbia
dura delle spiagge, per poi spostarsi, nel 1959, all’interno
dell’Internazional Speedway della città, oggi diventata
ufficialmente “Rolex 24 At Daytona”. Dove chi sale sul gra-
dino più alto del podio conquista, oltre alla gloria, anche
qualcosa che non puoi comperare, ma solo vincere: un
segnatempo Rolex personalizzato. Ma già prima di chia-
marsi Daytona, con il nome di Cosmograph Rolex aveva
lanciato sul mercato un orologio- strumento per profes-
sionisti e appassionati delle corse automobilistiche. Un
cronografo di nuova generazione, che dava un bel colpo
di spugna alla pur nobile tradizione che aveva riguar-
dato fino a quel momento il marchio su questo specifico
argomento: alta funzionalità data per scontata e innova-
zioni stilistiche come indicazioni perfettamente leggibili
grazie ai forti contrasti cromatici e scala tachimetrica
spostata dal quadrante alla lunetta. Un orologio decisa-
mente “moderno” e con un risvolto mitico, non studiato
a tavolino e della cui portata tutti se ne sono resi conto –
dirigenti Rolex compresi – solo a cose fatte. E qui occorre
sottolineare una delle cose belle dell’orologeria, quando
una tendenza che non viene indotta o pilotata, ma nasce
spontaneamente con il passaparola o una felice conco-
mitanza di eventi all’interno di un ambiente, situazione
che il Daytona rappresenta in maniera emblematica. A
onore del vero bisogna dire che nel caso specifico, molto
ha contribuito l’attore Paul Newman, il quale a cavallo
degli anni ’70 indossava abitualmente un Cosmograph
con quadrante così detto “tropicale”, aveva iniziato a
dedicarsi alle corse automobilistiche e nel 1969 stava
girando le sequenze di “Winning”, film a esse dedicato
(con il titolo di “Virages” in francese e di “Indianapolis,
pista infernale” in italiano). All’epoca si videro imma-
gini di scena che colpirono l’immaginario collettivo, cre-
ando quel fenomeno “Daytona-Paul Newman” che tutti
gli appassionati d’orologeria ben conoscono, invidiando
di cuore chi quel mito riesca a metterselo al polso. Mito
che per il grande pubblico rimane comunque un gran
bel fenomeno di costume e soggetto di aste milionarie.
Tornando per un attimo a TAG Heuer, anche il cinema
ha contribuito al successo del Monaco. Steve McQueen
lo indossava nel film “Le Mans” del 1971, dove era dop-
piato dal pilota Jo Siffert nelle scene reali di una gara
all’epoca cronometrata da Heuer”.
Ma sul podio dei marchi più strettamente legati al
mondo dell’automobilismo non può certo mancare
Richard Mille, non solo per l’impostazione “motoristica”
delle sue creazioni e l’apprezzamento che hanno riscosso
in quell’ambiente, ma anche per almeno altri due motivi.
Il marchio infatti collabora con il team e i piloti di scu-
derie come Ferrari e McLaren, realizzando anche orologi
a loro dedicati. Nel primo caso si tratta del sottilissimo
RM UP-01 e del molto sofisticato RM 43-01, nel secondo
invece del possente RM 65-01. Per chiudere infine il cer-
chio con la Formula 1, doveroso aggiungere altre presti-
giose collaborazioni, come è il caso di Girard-Perregaux e
Aston Martin, H. Moser & Cie. e Alpine Motorsports e Iwc
e Mercedes Amg Petronas. Automobilismo ad alte pre-
stazioni, dunque, cui fa riscontro quello amatoriale delle
gare di regolarità o dei concorsi d’eleganza per vetture
d’epoca, eventi tra i quali eccelle la Mille Miglia e Villa
D’Este, tenuti a battesimo rispettivamente da Chopard
e A.Lange&Sohne.
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1. IWC Montre d’Aviateur Chronographe APXGP. IWC Schaf-
fhausen celebra la sua partnership con il film F1® di Apple Original
Films, uscito quest’estate, con tre cronografi nei colori della “scu-
deria fittizia” APXGP, di cui due in acciaio (43 o 41 mm di diametro).
Sono animati dal calibro di manifattura 69385IWC, visibile attra-
verso un fondello in zaffiro, che indica anche il giorno e il mese.
2. ZENITH Chronomaster Sport. Con una cassa in ceramica blu,
come si addice al 160° anniversario di Zenith, questo cronografo
da 41 mm di diametro, animato dal calibro El Primero 3600, si
distingue per i suoi tipici contatori tricolori. Edizione limitata a
160 esemplari.
3. PATEK PHILIPPE 5370R-001. Questo cronografo rattrapante,
molto apprezzato dagli intenditori – il calibro a carica manuale
CHR 29-535 PS, visibile attraverso il fondello in zaffiro, conta 7
innovazioni brevettate – si presenta per la prima volta in una cassa
in oro rosa, con uno splendido quadrante in smalto Grand Feu.
4. RICHARD MILLE RM 65-01 McLaren W1. Cronografo rattra-
pante automatico per il quarto orologio nato dalla collaborazione
tra Richard Mille e McLaren. Ispirato alla W1, l’ultima supercar del
costruttore britannico, sfoggia una sorprendente cassa in Carbo-
nio TPT® di 43,84 x 49,94 mm. Edizione limitata a 500 esemplari.
5. OMEGA Speedmaster Moonphase Meteorite. Da sempre
legata alla conquista dello spazio, la collezione Speedmaster acco-
glie due novità in acciaio, con diametro di 43 mm, che mostrano le
fasi lunari dei due emisferi su quadranti in meteorite, uno nero e
l’altro grigio. Questi modelli inaugurano il calibro manuale 9914,
da scoprire sul retro dell’orologio.
6. FREDERIQUE CONSTANT Classics Vintage Rally Healey
Automatic. La collezione che fa riferimento alle piccole auto da
corsa Austin Healey accoglie tre nuovi modelli, tra cui un crono-
grafo in acciaio con diametro di 42 mm. L’orologio con fondello
in zaffiro è limitato a 1888 esemplari.
7. LONGINES Legend Diver. Emblematica del marchio dal 1959, la
collezione Legend Diver si arricchisce, in particolare, di un modello
con quadrante blu su cinturino in caucciù. La cassa in acciaio
di 39 mm di diametro, impermeabile fino a 300 metri, ospita un
calibro automatico esclusivo certificato COSC.
8. TAG HEUER Monaco Split-Seconds Chronograph | F1®.
TAG Heuer celebra il suo ritorno sui circuiti di Formula 1 con, tra
gli altri, questo sorprendente Monaco in ceramica bianca e vetro
zaffiro, di 43 x 43 mm, che svela il calibro automatico TH81-00
sotto un quadrante traslucido e sul retro.
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